COME funziona il coaching? Prima parte
Una delle domande più complesse sul coaching è anche quella che mi viene posta più spesso in forme diverse:
- come funziona il coaching?
- quali sono i meccanismi?
- cosa succede in pratica durante una sessione di coaching?
La domanda risulta complessa perché, come in tutti i percorsi basati sulla relazione, non è possibile definire un protocollo standard, al quale attenersi rigidamente e che quindi può essere spiegato in modo logico e sequenziale.
Quindi, prima di tutto, vediamo di stabilire alcune premesse fondamentali, semplificando al massimo.
PREMESSA N. 1
Gli obiettivi di un percorso di coaching sono sostanzialmente riconducibili a due macro-aree: consapevolezza e commitment.
Consapevolezza
Con questo termine si intende l’acquisizione progressiva di chiarezza e certezza interiore in merito alla situazione attuale e alla situazione desiderata.
In parole semplici, si tratta di capire esattamente a che punto sei (il contesto, le relazioni, lo stato emotivo, etc) e dove vuoi andare (definire cosa non vuoi e cosa invece vuoi, capire quali sono le spinte motivazionali, quali le possibili conseguenze sulla tua vita e su quella delle persone coinvolte, etc).
Commitment
Il termine commitment (perdonate l’anglismo, ma in alcuni casi la traduzione sarebbe dispersiva) fa invece riferimento ai concetti di impegno, responsabilità e dedizione.
Anche qui, volendo semplificare, si tratta di definire le strategie utili al raggiungimento dell’obiettivo, le risorse da valorizzare e/o reperire, un piano di azione dettagliato e al tempo stesso flessibile, e l’insieme di attività, abitudini, pensieri, etc. che possano dare supporto alla persona nel mantenimento a medio/lungo termine dell’impegno assunto.
QUINDI, in estrema sintesi, il coaching ti aiuta a fare chiarezza su cosa vuoi e a trovare il tuo modo personale per arrivarci, nel rispetto di come sei, della tua situazione attuale, dell’ambiente che ti circonda.
Funziona se sei disposto ad essere sincero con te stesso e se sei pronto ad impegnarti, in prima persona e con azioni concrete, nel raggiungimento del tuo risultato. Altrimenti non funziona.
PREMESSA N. 2
Come già scritto in questo post, il coaching si basa sull’assunto che ognuno di noi possiede risorse e potenzialità inespresse, le quali possono essere svelate e potenziate al fine di raggiungere gli obiettivi cui aspiriamo.
Questo significa che il compito del coach, in linea con i principi della maieutica socratica, è aiutare il coachee nel far emergere qualcosa che già c’è, nel gestirlo e nel trasformarlo in una spinta propulsiva utile al miglioramento personale/professionale.
Come?
Questo avviene attraverso il dialogo e soprattutto ponendo domande “potenti”, a volte ingannevolmente semplici e a volte evidentemente scomode, utili a sviluppare la riflessione e stimolare un diverso punto di vista.
QUINDI, durante una sessione di coaching, il tuo coach ti farà molte, moltissime domande, e insisterà per avere delle risposte vere, meditate, profonde.
Sarà attento e comprensivo ma anche incalzante, e ti farà da specchio ripetendo a volte quello che tu stesso hai detto, obbligandoti a riascoltarti e quindi a realizzare il significato nascosto di quello che hai espresso.
Funziona se sei aperto al dialogo, se gli/le permetti di guidarti al di fuori della tua zona di comfort, se accetti di essere tu a parlare, parlare e parlare. Altrimenti non funziona.
PREMESSA N.3
(e qui entriamo nei tecnicismi) Non esiste un solo approccio al coaching, anzi, non esiste nemmeno una vera definizione univoca di coaching.
Il coaching in Italia è una professione regolamentata dalla Legge 4/2013 che raggruppa le professioni “non organizzate in ordini o collegi” e permette la costituzione di “associazioni professionali … con il fine di valorizzare le competenze degli associati, diffondere tra essi il rispetto di regole deontologiche, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza”.
In particolare, il comma 4 dell’articolo 1 specifica che “L’esercizio della professione e’ libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica”.
Detto in altri termini, chiunque può alzarsi un mattino, decidere di definirsi coach e cominciare ad esercitare un’attività professionale come tale, nei settori più svariati.
Esistono però delle associazioni, come ad esempio AICP (alla quale io aderisco), che hanno definito, ai sensi delle legge 4/2013 di cui sopra, linee guida e di comportamento, criteri formativi per l’ingresso e per il mantenimento dell’iscrizione, e un codice etico al quale i coach associati devono attenersi.
Inoltre, a seguito della Legge 4/2013, il 12 Novembre 2015 è stata pubblicata la Norma UNI 11601-2015: “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”.
Questa Norma definisce e classifica i requisiti del “Servizio di Coaching”, ma non riguarda le competenze dei Coach. Al momento, pertanto, non possono ancora essere certificate le competenze del singolo professionista, argomento di pertinenza della seconda Norma UNI , attualmente in fase di elaborazione.
Quindi?
In mancanza di un “diploma” o di una “laurea” ufficiale in coaching, esistono diversi approcci, diverse metodologie e, di conseguenza, svolgimenti di sessione molto diversi fra loro.
Tutti gli approcci seri, a mio parere, hanno però una singola cosa in comune: una struttura.
Si parte da un punto A per arrivare a un punto B, seguendo un percorso che magari il coachee non riesce ad individuare ma che è ben chiaro al coach.
Se nutri dei dubbi, chiedi al tuo coach quali siano i principi cui si riferisce e quale modello (o quali modelli) adotterà nel percorso di coaching con te. Anche il coachee, soprattutto in certi momenti, ha il diritto/dovere di fare molte domande!
Funziona se puoi fidarti e affidarti, altrimenti non funziona.
Detto tutto questo… ti do appuntamento al prossimo articolo, con il quale svilupperemo e approfondiremo l’argomento coaching dal punto di vista del funzionamento: non mancare!
E, se vuoi maggiori informazioni, scrivimi qui!
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