Cosa NON è il coaching?

Pollon

Ve la ricordate Pollon, la dolce e sbarazzina figlia di Apollo che combinava tanti guai ma li risolveva con una polverina bianca che “sembra talco ma non è, serve a darti l’ALLEGRIA!”?

Ebbene, sono andata a vedere il film di Silvio Muccino, Le leggi del desiderio, e credo si possa dire lo stesso: “Sembra coaching ma non è, serve a darti l’ALLEGRIA!”

La trama del film viene raccontata in molti articoli e siti con queste parole: è la storia di un life coach che organizza un concorso per la selezione di tre fortunate persone, le quali verranno da lui portate in sei mesi al raggiungimento dei loro più sfrenati desideri.

In molte recensioni invece si dice: è la storia di un trainer motivazionale… , il che è molto più corretto.

COSA NON È?

le-leggi-del-desiderio-2Questo è il punto: non si tratta di un film sul coaching.

Le tecniche presentate non sono coaching, e nessun coach imporrebbe mai a un suo coachee di fare questa o quell’altra cosa, men che meno stravolgendone la natura, come accade invece nel film.

 

Un percorso di coaching ti porta ad esprimere te stesso al meglio, non a indossare una maschera per raggiungere i tuoi obiettivi (e, a proposito, nel coaching si parla di obiettivi e risultati, non di desideri).

Non è neanche un film sulla PNL, cioè la Programmazione Neuro Linguistica.

Modellamento non significa indossare panni non propri, bensì riconoscere le strategie di successo di un’altra persona e applicarle adattandole al proprio peculiare modo di essere, nello stesso modo in cui un bambino impara a camminare e parlare osservando e imitando gli adulti.

Rispecchiamento (che peraltro in PNL viene chiamato ricalco) non significa scimmiottare l’interlocutore, bensì capire come processa e come veicola le informazioni e andargli incontro adottando modalità affini alle sue, in modo da facilitare la comunicazione e mantenendo la propria autenticità.

Quindi, se volete sapere cosa non è un coach, andate a vedere il film.

le-leggi-del-desiderioE, aggiungo, preparatevi a divertirvi, perché proprio la parte del cosiddetto coaching è davvero esilarante. Io mi sono fatta tante sane risate. Di cuore, di pancia e anche di testa.

Poi il film evolve in una classica commedia romantica, quindi per definizione un po’ banale: ricorda per certi versi un altro film molto godibile sul non-coaching, Hitch con Will Smith.

 

Per citare ancora Pollon, “serve a darti l’ALLEGRIA!”

 

 

2 commenti
  1. Salvador
    Salvador dice:

    Grande articolo!
    Condivido pienamente i chiarimenti fatti su che cosa è il Coaching o la PNL e che invece è soltanto
    un film . Ed è questo il punto secondo me. Silvio Muccino ha girato una storia convenzionale facendo leva su una attività professionale che ha a che fare con la crescita personale. Ha preso qualche tecnica e la portata fuori di contesto per farla diventare qualcosa comica, momenti da ridere e poco più.

    Se ci fermiamo qui va bene tutto, è un prodotto da divertimento. Non vogliamo andare oltre e cercare chissà che analogie, è un film da intrattenimento, tutto qua. Il vero Coaching non è uno spettacolo, può essere spettacolare a seconda i resultati ma non appartiene al mondo della recitazione.

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