Emozioni: gestire il momento
Questo articolo è dedicato ad alcune tecniche finalizzate alla gestione dello stato emotivo, e naturalmente non ha la pretesa di essere esauriente! Tuttavia, se hai letto il post che lo precede e applicato i suggerimenti che contiene, sai che il mio obiettivo è dare strumenti concreti che possano essere immediatamente utilizzabili nella quotidianità.
Come possiamo gestire il momento di particolare intensità emotiva?
Esistono tecniche che permettono di abbassare l’intensità emotiva all’istante, in modo da evitare reazioni poco lucide e potenzialmente dannose nei momenti di sovraccarico:
La mia preferita al momento, soprattutto perché applicabile nel preciso istante in cui si avverte il disagio, anche in presenza di altri, è stata elaborata dalla Dott.ssa Maria Grazia Parisi e si chiama FastReset® (che sta per “Focused Awareness Shift Technique Reprocessing Emotional Subjective Experience Traits”).
Per applicarla correttamente e ottenere il meglio di quello che può offrire ti consiglio di leggere il libro o di frequentare un corso, perché io non sono di certo qualificata per insegnarla. Nel frattempo però fai una prova seguendo le mie semplici istruzioni: sono sicura che avrai anche tu risultati sorprendenti, a dimostrazione del fatto che si tratta di un’ottima tecnica!
In estrema sintesi e semplificando al massimo, consiste nel distogliere velocemente la nostra attenzione dall’emozione e portarla a una parte “complessa” del nostro corpo, la cui padronanza richiede un certo impegno a livello cerebrale, come ad esempio le mani. Anche nel bel mezzo di una discussione piuttosto sgradevole, portando per un istante attenzione alle mani e contraendo impercettibilmente le dita, ho potuto recuperare la mia centratura e sostenere il mio punto di vista molto meglio di quanto avessi mai fatto prima. è facile, è veloce, può riuscirci chiunque :-)
Un altro strumento molto utile è l’EFT™ , che sta per Emotional Freedom Technic: si tratta di picchiettare in sequenza alcune zone del nostro corpo, che corrispondono a punti ben precisi sui meridiani individuati dalla medicina tradizionale cinese. Anche solo un “giro” di picchiettamenti permette di abbassare notevolmente l’intensità delle emozioni che stiamo provando, e quindi ci aiuta a comprendere cosa abbia scatenato la reazione emotiva, quali nostri valori siano stati toccati e quali confini violati. Non posso esprimermi sulla base scientifica di questa tecnica perché non ne ho le competenze, ma in generale posso dire che qualsiasi tecnica ci porti a concentrarci sul corpo, invece che sul disagio emotivo che stiamo provando, facilita la chiarezza necessaria per affrontare la situazione presente con equilibrio. Questa mi è stata spiegata dalla prima coach come “pronto soccorso emotivo” e da me utilizzata in più di un’occasione; l’unico neo, difficile farla in presenza di altri a meno che non la conoscano a loro volta!
Infine, ci sono diverse tecniche mutuate dalla PNL, vale a dire la Programmazione Neuro Linguistica, che permettono di ripristinare uno stato di equilibrio emotivo ottimale, o comunque sufficiente a recuperare lucidità. Questo è un esempio:
- Prima di tutto bisogna individuare dove sentiamo l’emozione all’interno del corpo e quali caratteristiche associamo ad essa: dimensione, forma, colore, temperatura, stato (ferma, in movimento, pulsante, …), etc. Se non si è abituati a farlo può sembrare strano, ma prestando attenzione risulta evidente che in effetti percepiamo le nostre emozioni con caratteristiche ben precise.
- Poi si decide di cambiarne la caratteristiche, immaginando di colorarla, di scaldarla o raffreddarla, di spostarla all’interno del corpo o anche all’esterno, di farla ruotare su se stessa o magari di immobilizzarla, di ridurne le dimensioni, di farle cambiare forma, etc. Con un po’ di pratica, ti accorgerai che alcuni cambiamenti intensificano l’emozione e altri ne diminuiscono l’intensità: sperimenta un po’, divertiti, e fammi sapere come va!
Si tratta di un esercizio che richiede un po’ di esperienza e all’inizio risulta più facile sotto la guida di qualcuno che già li conosce, ma in generale il beneficio è immediato anche nella versione fai-da-te, a patto da non auto-sabotarsi con pensieri come “che stupidaggine, tanto non funzione, tanto non sono capace” o simili.
Il punto, in ogni caso, non è spegnere l’emozione così come si cercherebbe di far passare un mal di testa: questo infatti vorrebbe dire reprimerci invece che ascoltarci.
L’obiettivo è sempre di apprendimento e di crescita!
Se stiamo provando un’emozione di intensità tale da non riuscire a pensare con chiarezza, ci serve prima di tutto recuperare la nostra lucidità, e poi applicare tale lucidità anche alla causa che ha generato l’emozione. In pratica, con queste tecniche abbasseremo il livello del dolore del sintomo per diagnosticarne l’origine e, se il caso lo richiedesse, intervenire a quel livello.
Bene, siamo giunti al termine di questo secondo post chilometrico, e come puoi immaginare ci sarebbe ben altro da dire sulla gestione dello stato emotivo. In ogni caso da qualche parte bisogna ben iniziare… buon lavoro, e fammi sapere come procedi!